Cucire per star bene

Buon giorno a tutti!

Oggi vi racconto una borsa speciale, non tanto per la difficoltà nel realizzarla, ma perché è stata una sorta di “cura”.

Mentre cucivo ho capito quanto creare, lavorare con le mani sia terapeutico.

Spesso capita ad ognuno di noi che ci sia la giornata storta, un impedimento, qualcosa che ci rende tristi.

Succede naturalmente anche a me, ma credo che sia importante incanalare questi sentimenti negativi, che possono essere rabbia, tristezza, ansia, lavorando con le mani.

Come? mi chiederete giustamente.

Mi è venuto istintivo salire nel mio paradiso (la mansarda, il mio mondo creativo), dovevo fare qualcosa.

Mia sorella qualche giorno prima mi aveva commissionato una borsa per una bambina.

Concentrandomi in quello che facevo, ogni cosa ha trovato immediatamente la giusta via. Accoppiare le stoffe, scegliere il nastrino, la fodera interna…

Ho cucito tutto in un pochissimo tempo e quello che più mi ha sorpreso è stata la grandissima pace interiore.

Alla fine il problema non si era risolto, ma ero io che ero serena nell’affrontare quest’ostacolo.

Cucire è per me una terapia. Io la definisco la terapia del “fare”, fare per star bene, fare qualcosa per fermare i pensieri e concentrarsi sul momento presente per vivere bene.

Ho scoperto un infinità di cose continuando a “fare”.

Ed oggi anche se ho parlato d’altro, alla fine la borsa è piaciuta molto alla bambina.

I tessuti che ho utilizzato sono campionari Biggie Best per l’esterno, ed ho riciclato, come è nel mio stile, una tenda pesante di color panna per la fodera, ed i bottoni.

Alla prossima!